Il fatto che sia difficile affittare gli spazi, non significa che si debba meditare necessariamente la vendita dell’immobile, perché, priverebbe irrimediabilmente la collettività di un bene che è stato riqualificato con soldi pubblici.
Io credo che una strada intermedia, tra la vendita e l’affitto, possa essere nei patti di collaborazione. Sono innumerevoli i casi nazionali che riguardano immobili di vario genere, vuoti, storici o confiscati alla mafia che hanno trovato una nuova vivacità con i patti di collaborazione. Il comune di Pordenone, ricordo, è uno dei quattro comuni della nostra regione ad avere (dal 2016) un regolamento sui patti di collaborazione per i beni comuni. Regolamento che è finito nel dimenticatoio dell’amministrazione Ciriani e, nonostante una nostra recente interrogazione (discussa in Consiglio il 23 gennaio 2023) , ad oggi non sembra esserci nessun movimento d’interesse nell’avvio di un percorso di attivazione.
Perché ritengo possano essere utili i patti di collaborazione? Semplicemente perché un luogo aperto e vivo mette in moto il pensiero, le idee di chi vive e frequenta quello spazio. Sono molte le associazioni che cercano sedi all’interno della città di Pordenone, loro potrebbero essere i primi interlocutori. Non possiamo arrenderci all’idea di vendere solo perché i pochi che hanno potere decisionale non hanno abbastanza idee.
Villa Cattaneo e patti di collaborazione: idee per rilanciare
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