Ramping Park al San Valentino: i dubbi sulla strategia di riempire i vuoti in un parco pubblico che funziona, tra barriere economiche e strategia del territorio
Il 27 marzo 2023, in occasione della presentazione delle opere pubbliche di questa amministrazione in fiera, ho visto per la prima volta il rendering del ramping park, finanziato per 575.000 euro grazie al PNRR missione 5 rigenerazione urbana.
Nonostante la discussione dell’approvazione del finanziamento PNRR fosse già passata dal consiglio, solo il 27 marzo ho realizzato la proporzione d’impatto strutturale dell’intervento: un nuovo spazio gestito a discapito dello spazio libero nel parco per eccellenza di Pordenone: il San Valentino. I lavori sono previsti in partenza a settembre 2024 per concludersi a dicembre 2024.
Ho richiesto quindi gli atti e, dopo un’attenta lettura, ho deciso di depositare un’interrogazione.
La bontà del progetto, per l’amministrazione, è sempre stata nell’inclusività del progetto. La creazione di un parco avventura come prolungamento dell’inclusività e accessibilità già avviata con l’area giochi. La struttura sarà effettivamente inclusiva, perché su 25 percorsi disponibili, 6 saranno accessibili anche in sedia a rotelle.
Rimane la perplessità, a suo tempo già dichiarata in consiglio nelle discussioni relative al bilancio, che 570.000 euro sono tanti per avvalersi di fondi europei PNRR per la rigenerazione urbana nel parco più vivo e curato di tutta la città, quando nelle aree periferiche si fa fatica nella manutenzione ordinari, comprensiva di sfalci regolari e staccionate riparate. Ai 570.000 euro si andranno ad aggiungere 20.000 euro di manutenzione ordinaria annuale, ma chi li pagherà?
Leggendo gli atti viene anche il dubbio che la struttura possa entrare in concorrenza con la realtà del ramping Park di Piancavallo. Motivo per cui, nell’interrogazione chiedo che si riporti quali confronti ci siano stati con il comune di Aviano e la PromoTurismo FVG.
La relazione generale, infatti, esordisce con il fatto che l’inclusività consisterebbe anche in un’attrazione a Km 0, facilitando l’accesso senza dover percorrere lunghe distanze, come se la barriera fosse il viaggio e non il prezzo. Io troverei molto più educativo spingere le famiglie a scoprire la montagna locale piuttosto che il parco cittadino più amato dalla città.

Inoltre, questa mattina (18.04) ho appreso dai giornali la volontà dell’amministrazione di raddoppiare la capienza dei posti, da 5.000 a 10.000, per gli eventi di Pordenone Live nell’area nord del San Valentino, esattamente dove dovrebbe sorgere il ramping park. E’ vero che è stata individuata l’area negli atti, ma le società che organizzano eventi ed attività sono state consultate?
Le domande sono tante e sono formalizzate nell’interrogazione. L’amministrazione decide, l’amministrazione fa. Io rilevo, ancora una volta, che si rinuncia a uno spazio libero in favore di uno spazio gestito e non in un’area degradata e abbandonata, ma nel salotto verde di Pordenone: il Parco San Valentino.
La maggioranza dei cittadini è d’accordo?
