Pirotta (PD): Pride, l’amministrazione dimostri la che Pordenone ha capacità di essere aperta e accogliente agevolando l’organizzazione e il passaggio per le vie del centro del Pride
Dopo la caduta di stile dell’amministrazione comunale di Pordenone di negare il patrocinio al Pride del 10 giugno, auspichiamo la piena collaborazione del comune per agevolare il passaggio della sfilata dalle vie del centro.
L’assessore Parigi è solito parlare di Pordenone come città di eventi. Oggi ha sul piatto un’occasione irripetibile per un evento di larga portata che ha lo scopo di sensibilizzare tematiche e situazioni collimano con uno stato civile. Nel 2023 puoi essere brutalmente picchiato, bullizzato per ragioni di genere o orientamento sessuale? Puoi essere discriminato sul lavoro o nella ricerca di un’abitazione perché ami e/o vivi con una persona del tuo stesso genere?
Questi sono alcuni dei tanti temi che il pride vuole sollevare con la sua sfilata di colori e che portano inevitabilmente a riflettere se sia a beneficio della collettività tirare su muri e bendarsi gli occhi oppure allargare la maglia dei diritti a beneficio di una migliore inclusione delle persone, tutte le persone.
- Maglia che coinvolge inevitabilmente anche dei bambini, i figli delle coppie omogenitoriali. Possono non essere condivise alcune strade, ma nel momento in cui esistono situazioni che coinvolgono dei minori, il legislatore ha il dovere di attivarsi nell’interesse prevalente del minore che necessita di rapporti certi e stabili ai fini di una tutela famigliare che ha ripercussioni sulla sfera familiare, economica, sociale ed ereditaria. Troppe segnalazioni stanno arrivando per improvvisi rallentamenti burocratici e ostacoli che portano queste famiglie, con i loro bambini, a meditare se sia il caso di lasciare questo paese. E’ questa l’Italia che vogliamo?
