Pordenone una città che parla ai giovani. Parigi risponde ma non centra il focus.
Ringrazio l’assessore e vicensindaco Alberto Parigi per le puntualizzazioni sul suo assessorato ma non centra il focus delle mie osservazioni sul futuro della città espresse nella mia “lettera dei buoni propositi per il 2024”. Parla di soldi, tanti, rimanendo ancorato al presente e rievocando il passato. Un limite se consideriamo che potrebbe presto ricoprire il ruolo di sindaco, reggente, ma sindaco visto i bagagli per l’Eurparlamento di Alessandro Ciriani.

Nella mia lettera ho sollevato la riflessione su una progettazione urbanistica che parta dalle relazioni e dalle persone e lui risponde di quello che fa il suo assessorato alla cultura, eventi e politiche giovanili. Manca il focus della questione e si mette sulla difensiva attaccando. E’ questo l’atteggiamento che ci si aspetta da un Sindaco?
Vediamo ora i punti a partire da Piazza Risorgimento. Posso sicuramente aver frainteso le parole, espresse in Consiglio Comunale, del Sindaco Alessandro Ciriani sull’aula studio in piazza risorgimento ma in quella sede non era stata assolutamente menzionata Piazza Costantini. Ne apprendiamo oggi. Se c’è un progetto per recuperare degli spazi vuoti ben venga, siamo sempre stati favorevoli al loro riutilizzo e a censirli
Sulla ex-fiera era stato promesso dialogo e coinvolgimento della popolazione ad agosto 2022 ma siamo dovuti arrivare a luglio 2023 per sapere che non c’era tempo, o voglia di trovare tempo, per correggere il progetto ascoltando le effettive necessità.
Per quanto riguarda il nuovo centro direzionale Galvani, l’assessore (come il Sindaco) parla solo di soldi, 11 milioni, ma è scritto nero su bianco, nel progetto di fattibilità che gli stakeholder coinvolti e ascoltati fino ad oggi sono:
- il Consorzio Universitario
- Ardis,
- il Parco Tecnologico “Andrea Galvani”
- Confindustria.
Chi è il portavoce degli interessi dei giovani che abitano e vivono Pordenone? C’è la volontà e l’interesse a coinvolgerli partendo dai bisogni effettivi o attendiamo direttamente il taglio del nastro?
Per ultimo vengo alla caserma Mittica. E’ vero che è dell’esercito come è vero che la convenzione per la dismissione c’è. Coinvolgere la popolazione è un passaggio imprescindibile per una progettazione complessa come la riconversione di una caserma. Servirà visione e ampio respiro, aspetti che sono venuti a mancare con l’ex-Amman. L’amministrazione ha rinunciato ad acquistare l’area per un milione di euro. Poteva avere una grande area pubblica, per collaborare con il privato, e invece ha lasciato il passo al privato per poter, forse, avere un beneficio pubblico. Il dato di fatto è che ora tutto tace ed è fermo mentre l’amministrazione è inerme.
Ricordo all’assessore che le funzioni di un consigliere sono quelle di indirizzo e controllo nei confronti dell’amministrazione. A lui, che governa, l’intelligenza e lungimiranza di rapportarsi in modo costruttivo.
Consigliera Comunale Irene Pirotta