
Piazza della Motta e i nuovi stalli: coprono la luce del nobile interrompimento e ostruiscono i percorsi tattili per i non vedenti
Piazza della Motta senza pace. Non bastano i giochi di luce serali per una piazza orfana di identità se da piazza di mercato è diventata un deserto commerciale. Aspettiamo anche l’estate per vedere se la fontana verrà messa in funzione nelle calde giornate estive così da dare ristoro almeno agli uccelli o a qualche gatto girovago.
Piazza della Motta attrattiva nella sua pedonalizzazione, salvo poi vedere la comparsa delle soste selvagge a ridosso del chiostro di San Francesco fino al regalo per il nuovo anno: la comparsa di 4 stalli blu a lato della casa della musica. Nulla di strano se non andassero a coprire la luce scenografica che era stata posizionata sulla piazza per ricostruire la sagoma del nobile interrompimento. Dove? Come? Per chi non lo sapesse è quel quadrato luminoso di cui molti si chiedono l’utilità e che evidentemente appare superflua alla stessa amministrazione se ci realizza sopra i parcheggi.
Ancor più grave è il fatto che gli stalli, così come realizzati, rappresentano un ostacolo al percorso tattile per i non vedenti a cui si aggiunge la maleducazione di qualcuno che si sente autorizzato a parcheggiare sul tratto terminale del percorso tattile stesso. Equivoco forse comprensibile stante la realizzazione fantasiosa degli stalli stessi, a puzzle direi.
4 stalli che non risolvono le carenze di parcheggi in città e le cui insofferenze dei residenti diventano sempre più acute, ligi nel pagare abbonamenti senza garanzia del posto auto e poi beffati dai furbetti della sosta selvaggia, perché sicuri dei mancati controlli nelle serate di punta. Piazzetta Pescheria è un altro esempio. Questa sarebbe una città per tutti?