“Per Sapere cosa?” – l’iniziativa che vuole avvicinare le persone e combattere l’astensionismo
Finite le elezioni europee, si apre un’altra fase a Pordenone, quella delle amministrative.
Tra un anno si tornerà al voto per eleggere il futuro sindaco ma in quali condizioni?
Oltre al dato positivo del mio partito scelgo di guardare all’astensionismo e per questa ragione scendo in piazza con un’iniziativa personale “per sapere cosa ?” che segna anche il punto di inizio della mia corsa per ricandidarmi come consigliera comunale per la città di Pordenone.
Un’iniziativa volta a recuperare il dibattito e confronto con la cittadinanza anche a partire da 5 temi che verranno illustrati in piazza.
Un’iniziativa volta all’ascolto a partire dal luogo per eccellenza della buona politica: la piazza.
Nella mattina di sabato 22 giugno sarò presente in piazzetta Cavour.
Con l’elezione del sindaco Alessandro Ciriani in Europarlamento, la campagna elettorale per le amministrative 2025 è ufficialmente aperta.
Se come Partito Democratico possiamo essere soddisfatti del risultato elettorale, io esprimo preoccupazione per il tasso di astensionismo delle europee che potrebbe avere delle ripercussioni anche a livello cittadino. Le liste di Calenda e Renzi, messe insieme, nella sola città di Pordenone, rappresentano 1846 persone. Queste avranno ancora fiducia nel voto? Credo sia il tempo della chiarezza e della piena trasparenza. Io, con questa iniziativa fuori dagli schemi, metto anche in chiaro che mi ricandido al consiglio comunale di Pordenone ma per rispetto della città di Pordenone e dei miei 187 elettori, io dico che ci sono. La disponibilità delle persone a ricandidarsi non deve mai essere data per scontata, perché non lo è
Se per le europee l’astensione ha superato l’affluenza nonostante la città avesse il sindaco candidato di punta (50,64 è il dato di astensione), anche le ultime amministrative del 2021 hanno avuto un dato preoccupante con l’astensionismo più alto di sempre: solo il 55% di affluenza sul totale dei votanti. Io credo che per le amministrative non si possano mettere nomi sul tavolo senza creare dei percorsi di discussione, di condivisione. Ma c’è la voglia di discutere e di confrontarsi con gli altri? Un grande partito lo si riconosce non solo dalle percentuali di consenso, ma dalla capacità di ascoltare e fare sintesi delle diverse sensibilità.
Io, da liberal democratica e moderata quale sono, non ho mai temuto il dissenso, perché indice di una vivacità di pensiero e occasione di confronto. Quello che mi spaventa è l’indifferenza e l’apatia, punto di non ritorno nella gestione del bene comune. Per questo scendo in piazza.
Invito quindi tutti i cittadini a passare a salutarmi: con i dubbi, le perplessità, le loro domande o anche un saluto. Io sarò lì. Perché la politica dovrebbe essere sempre fatta sulla strada, alla portata di tutti, con l’orecchio aperto e l’autoreferenzialità nel cassetto.
Voi fate le domande. Se so rispondo, diversamente mi informo