Palse è fatta di persone più che di numeri: 376 le firme raccolte per chiedere la conferma della classe prima elementare per l’anno scolastico 2021/2022. Per salvare la comunità serve molto di più: è necessario ripensare alla scuola di Palse oltre l’emergenza.
Irene Pirotta ha 35 anni, è nata e cresciuta nella provincia milanese, si è laureata in Giurisprudenza a Roma ed è arrivata in Friuli da 12 anni. Ha 4 figli, di cui due nati a Pordenone, e si è trasferita a Palse 3 anni fa per far crescere la sua famiglia all’interno di una comunità a misura d’uomo.
È la promotrice di questa raccolta firme per chiedere alle istituzioni sostegno per la prima elementare di Palse, perché crede che una scuola che si svuota sia una scuola che crea danno e degrado alla comunità e all’ambiente circostante.
Alla raccolta firme hanno aderito
376 persone, 115 con firme cartacee e 261 con l’adesione online.” Un numero più che significativo stante una popolazione di 1600 persone residente a Palse e direttamente interessate dal plesso”.
La lettera, che riportava 10 ragioni per sostenere ancora una volta Palse visto il periodo di pandemia in corso, è stata spedita martedì 11 maggio all’ufficio scolastico regionale e, per conoscenza, anche al Ministro dell’Istruzione, all’Assessore Regionale all’Istruzione, alla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Jacopo di Porcia, al sindaco e alla vicesindaca di Porcia. La lettera è stata corredata, oltre che dalle 376 firme, dai dati di natalità di Porcia per l’anno 2015 e 2016 e da 185 risposte dei firmatarie sul “perché vorrei che la classe prima sia fatta salva”
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“Non sappiamo se queste firme saranno sufficienti per poter confermare la classe prima di Palse per l’anno scolastico 2021/2022, ma sicuramente sono indice di un importante interesse della comunità a tutelare una realtà scolastica a Palse. È vero, i dati di natalità sono impietosi e l’anno della pandemia ha segnato ulteriormente le famiglie e le opportunità delle donne. Forse è giunto il momento di investire sulla famiglia con un piano di lungo periodo che può essere seminato ora, a beneficio della comunità pausana e non solo: una struttura scolastica 0-6 anni, nido e scuola dell’infanzia a Palse. L’idea sarebbe conciliabile e funzionale anche alla nuova scuola primaria pensata dall’attuale amministrazione di Porcia e logisticamente posizionato in via dei Bagolari”.
“Le famiglie chiedono servizi e funzionalità logistiche. Palse è bella, è verde e va tutelata come comunità: la scuola è la sua base viva. Non possiamo essere miopi davanti ad un problema, bisogna iniziare a pensare a soluzioni concrete e attuabili. La domanda di servizi all’infanzia c’è, è l’offerta che manca. Il nido non può e non deve essere un lusso ma un servizio essenziale. Forse questo è il momento migliore per farlo”. La legge di bilancio 2020, infatti, ha destinato 2,5 miliardi fino al 2034 e il PNRR 4,6 miliardi fino al 2026 alle strutture per bambini da zero a 6 anni (fonte Sole24Ore del 10/05/2021- Allegato 2). “Questa potrebbe essere la grande occasione per Palse e per tutta Porcia, pensiamoci tutti”.