Interrogazione sullo studio di impatto viabilistico nel quadrante Molinari. Il no allo studio evidenzia come l’amministrazione stia affrontando la rigenerazione con approccio semplicistico e superficiale. Oltre al disagio rischia di essere un danno per la città di Pordenone.
Abbiamo accolto con amarezza il no dell’amministrazione allo studio dell’impatto viabilistico perché evidenzia come l’amministrazione stia avanzando nei ragionamenti per singoli scomparti (o singole opere) e non con una visione d’insieme. Nell’interrogazione sono menzionate le 5 opere pubbliche che verranno realizzate o rimandate nei prossimi 4 anni all’interno del Quadrante Molinari: la caserma dei vigili urbani, il centro Polisportivo Gino Rossi, l’ex-birrificio, il centro polifunzionale di Piazza Maestri del Lavoro e il parcheggio di Piazza del Popolo. Volontariamene non si è menzionato nell’interrogazione le opere di edilizia privata, ma in una visione di verticalizzazione della città queste non possono non avere delle ripercussioni sulla viabilità. >> dichiara Irene Pirotta, consigliere comunale per il Partito Democratico.
Fare uno studio di impatto viabilistico significa rilevare la situazione attuale, con i flussi di traffico, per elaborare scenari futuri sulla rete viaria a partire dai cantieri, dall’aumento delle utenze e dagli stalli di sosta che verranno modificati. Significa pianificare per tempo interventi che possano fluidificare traffico anche grazie alla mobilità sostenibile e al trasporto pubblico
Se da una parte avremo l’introduzione del senso unico con la pista ciclabile in via Matteotti, dall’altra parte ci sarà anche il traffico e le esigenze di sosta di chi porterà i figli alla Collodi o al futuro Polo Young la cui attrattività va oltre ai residenti di prossimità. La stessa ex-birreria, oggi vuota ma futura sede dell’ITS Alto Adriatico, porterà un aumento ordinario delle utenze indipendentemente da eventi straordinari legati al suo auditorium da 300 posti.
Lo studio di impatto viabilistico, naturalmente prevederebbe una valutazione sulle esigenze di parcheggio. E’ un aspetto che verrà approfondito prossimamente con un’interrogazione dedicata. Bene ha fatto il mio capogruppo, Nicola Conficoni, nell’evidenziare l’incoerenza dell’amministrazione che ieri ha dichiarato di non ravvedere elementi di criticità sul traffico quando nella conferenza stampa “operazione verità” la stessa amministrazione aveva evidenziato la capacità attrattiva del Polo Young che verrà.
La cancellazione del parcheggio di Piazza del Popolo, pietra miliare del programma elettorale del Sindaco Ciriani, non può essere giustificata solo con un aumento dei costi e un parcheggio Oberdan mezzo vuoto. Il parcheggio di Piazza del Popolo va inquadrato nella rigenerazione complessiva del quadrante e, anche se il Sindaco vuole negarlo, è un’operazione chiave e strategica per soddisfare le esigenze di sosta del nuovo Polo Young, come riportato negli atti della relazione di progetto. Il parcheggio di piazza del Popolo salta per un approccio superficiale e semplicistico sulla conformazione del territorio, approccio che inevitabilmente ha delle conseguenze sulla sostenibilità dei costi e rientro negli investimenti.
Approccio superficiale e semplicistico che ieri abbiamo ritrovato con la chiusura allo studio di impatto viabilistico il cui conto verrà pagato amaramente dalla città di Pordenone