Pirotta e Conficoni (PD) – Parco San Valentino e Parco Galvani: il paradosso dell’inclusione e servizi diffusi per l’amministrazione di Pordenone.
Mentre come PD siamo ancora in attesa della risposta dell’interrogazione sulla realizzazione del ramping park inclusivo al Parco San Valentino (interrogazione depositata il 18.04.2024), a pochi kilometri di distanza, per la precisione al Parco Galvani, va in scena il vero volto dell’am
ministrazione sulla sua sensibilità all’inclusione.
L’associazione ARTSAM Onlus, che opera con soggetti fragili, dovrà infatti lasciare la struttura interna al parco Galvani per fare posto al futuro bar/caffetteria del PAFF.
Un servizio di prossimità territoriale e inclusione sociale verrà trasferito per fare posto all’ennesimo bar.
Per alcuni la caffetteria esterna al servizio del museo e del parco può essere prioritaria, ma se così fosse avrebbe dovuto essere prevista contestualmente all’apertura del museo. Così non è stato e oggi lo sfratto appare come un colpo di spugna verso l’operato del compianto Eligio Grizzo che sulle tematiche sociali si è sempre dimostrato attento e sensibile.
L’associazione, che svolge un servizio essenziale per il benessere e l’autonomia di soggetti con fragilità mentali, è presente in quella struttura dal 2018 (vedi Delibera n. 120 del 24 maggio 2018).
La cittadinanza deve farsi delle domande: che visione ha l’amministrazione comunale sull’inclusione se realizza al Parco San Valentino una struttura ricreativa e attrattiva, quale il ramping park, accessibile in sedia a rotelle e poi sfratta un servizio essenziale e territoriale per la vita autonoma di chi soffre di una malattia mentale invalidante? Stiamo parlando di un’associazione che fa laboratori di pittura, scrittura, musicoterapia funzionali all’inclusione di questi soggetti fragili. Soggetti che oggi possono raggiungere la struttura in autonomia a piedi. Si chiama inclusione di prossimità.
Con il trasferimento a Roveredo, oltre a complicare logistica e organizzazione degli utenti fragili, l’amministrazione rinuncia ad avere un servizio di eccellenza territoriale per il benessere delle persone. Antepone la politica degli eventi “da bere” alla salute mentale dei suoi cittadini. E’ questa la città che vogliamo?
#persaperecosa: salute, come vogliamo vivere ?
