ex-fiera e tigli: il trapianto come alternativa al taglio

12 Luglio 2023

I tigli della ex-fiera:lo spostamento delle piante come mediazione e nuova cultura del verde urbano.

Sul progetto di riqualificazione del centro polisportivo Gino Rossi (o ex fiera) una delle questioni più spinose è legata agli alberi: 54 piante di troppo per le quali ad oggi è stata prospettata un’unica strada, il taglio.

Una nuova strada, però, nella pianificazione di cantieri e verde si potrebbe aprire guardando anche a tecniche, in continua evoluzione, che contemplano lo spostamento degli alberi. Per alcuni potrebbe apparire un’eresia, ma in realtà la pratica è molto più diffusa di quanto si creda visto che esistono aziende specializzate nella gestione dei grandi trapianti sempre più richiesti per conciliare esigenze di cantiere e salvaguardia di un patrimonio arboreo che può essere di inestimabile valore: quanto vale un essere vivente di 60 anni che potrebbe viverne il triplo? Se esiste una possibilità di salvare alcuni esemplari, perchè rinunciare?

Oltre alla questione ambientale si pone un tema economico vero e proprio. Non tutte le piante sono uguali. Il tiglio oltre ad avere un alto valore antinquinamento e ha ottime statistiche di successo al trapianto.

Pensare quindi allo spostamento come strada alternativa al taglio permette di ripensare alle piante in un’ottica di vivaio permanente urbano all’interno della città. Spostando le piante in eccesso di alcune aree, potenzialmente, con una buona pianificazione si possono creare parcheggi ombreggiati e viali alberati. Casi concreti ne esistono già.

Pianificare per tempo è però l’elemento chiave del successo di un buon trapianto, per questo ho depositato venerdì 7 luglio 2023, a nome del gruppo consiliare del Partito Democratico, un’Interrogazione a Risposta Immediata che sarà al vaglio del Presidente del Consiglio, il Dr. Tropeano, nella capigruppo di martedì 11 luglio. Un’IRI in cui, come Partito, chiederemo se questa amministrazione stia valutando la possibilità di trapiantare altrove i grandi tigli della ex-fiera. Piante che, va detto, sono sane e resistenti e che hanno ottime probabilità di sopravvivere e riprendersi adeguatamente dopo il trapianto. L’accoglimento dell’IRI è condizionata all’urgenza e all’attualità, caratteristiche che sono senz’altro presenti visti i tempi stretti della chiusura del progetto esecutivo della ex- fiera.  Programmare bene significa decidere adesso di spostare gli alberi così da coordinare l’azione con i tempi del cantiere e soprattutto con il riposo vegetativo della pianta(novembre-febbraio). Un’occasione insomma perché i tigli dell’area Molinari rimangano i tigli della città di Pordenone.

Una proposta che riflette anche la sensibilità di imprenditrice agricola e nello stesso tempo cerca di valorizzare la funzione di indirizzo che dovrebbe essere di ciascun consigliere comunale, ossia, contribuire, con senso di responsabilità, nel ridurre l’impatto che l’opera avrà sulla città di Pordenone

Irene Pirotta