Pirotta (PD): Rigenerazione urbana Polisportivo Gino Rossi, abbiamo davvero bisogno di strafare?
<<Sì, il centro Polisportivo Gino Rossi ha bisogno di essere sistemato, rigenerato come si usa dire in questi tempi, ma ciò significa rendere quell’edificio sicuro ed energeticamente efficiente. Per la vivacità al suo interno, è quanto di più lontano dall’essere considerato un edificio degradato>> dichiara Irene Pirotta, consigliere comunale del Partito Democratico.
<<Sta passando il treno PNRR, un’occasione irripetibile per mettere mano all’edificio. Tra documenti, interrogazioni e presentazioni, però è più che lecita la domanda se l’amministrazione stia facendo il passo più lungo della gamba. 20 milioni di euro per un polo d’eccellenza, rivoluzionario, che raddoppi le superfici disponibili a disposizione delle associazioni federate CONI e non.
20 milioni per demolire e ricostruire l’involucro esterno. Per le attrezzature e gli arredi interni (seggioline spalti incluse), l’amministrazione conterà di trovare altri fondi tra Regione e Stato, fiduciosa nella convergenza positiva del vento a destra. Ma quando e quanto?
Sia chiaro, il progetto vero e proprio verrà steso adesso ma la traccia di base rimane quello delle multipiastre dalla volumetria decisamente importante . Ora si apre la fase in cui il progettista, individuato nello Studio Elastico, dovrà interfacciarsi con le associazioni, oggi presenti all’interno del centro Polisportivo, per creare il miglior progetto funzionale alle esigenze delle società sportive . Quanto si discosterà il risultato finale dalla prima bozza?>>
Per rispondere al meglio alle esigenze sportive, c’è una parte importante della cittadinanza che chiede un progetto che recuperi e valorizzi la volumetria esistente. E’un tema estetico, di legami culturali e affezione anche al patrimonio arboreo dell’area, ma è anche un tema di fondi che potrebbero non bastare per via del rincaro delle materie prime (+30% dei costi, l’aumento stimato ad oggi), della scarsità di manodopera e del suo costo. Domande anche sul tema delle tempistiche: due anni per ricostruire, arredare e collaudare gli spazi basteranno?
I tempi sono stretti è vero e questo è un elemento da non sottovalutare per un progetto complesso e di qualità. Lavoriamo si al recupero della ex- fiera, ma senza strafare. Se pensiamo e vogliamo realizzare un grande centro polisportivo d’eccellenza e di riferimento per il territorio , quello potrà essere fatto, con più calma altrove, in un arco temporale dei prossimi 10/20 anni. In quest’ottica, inutile dirlo, la caserma dei pompieri, prossima alla dismissione, potrebbe davvero rappresentare una grande risorsa. Un obbiettivo, di lungo termine, che potrebbe affiancarsi a quello dello stadio di calcio. >>
<<A me, personalmente, come genitore e amante dello sport per il valore educativo prima che prestazionale, è dispiaciuto cogliere due elementi nella presentazione del nuovo progetto ex-fiera: la premialità alle associazioni che faranno più numeri, per tesseramenti e riconoscimenti nazioneli/internazionali, e il fatto che l’amministrazione deleghi quasi in toto alle associazioni il compito di trovarsi una nuova sede provvisoria, come se gli spazi idonei alle attività sportive fossero facilmente intercettabili e disponibili a richiesta. Non è così, come non lo è la convivenza tra diverse società sportive, magari concorrenti nella stessa disciplina. L’amministrazione deve essere il primo mediatore per individuare gli spazi, censirli e monitorare che gli accordi tra le varie società vengano rispettati.
Vale la pena ricordare che a volte c’è un soggetto gestore e un soggetto, diverso, utilizzatore per cui il conflitto tra società è dietro l’angolo. Alla base della sistemazione logistica non c’è un tema solo di campioni, ma di vivai che devono essere avviati, coltivati, promossi.
Non voglio alimentare la polemica evidenziando come nell’interrogazione di giugno sul centro polisportivo Gino Rossi l’amministrazione aveva lasciato intendere una soluzione diversa per la gestione dei lavori e del trasferimento delle associazioni. Il tema adesso è un altro: quale strada percorriamo per tutelare al meglio la continuità delle associazioni coinvolte? Una strada potrebbe essere anche un tavolo che coinvolga le amministrazioni dei comuni limitrofi per trovare spazi adeguati, per tutti.
Il centro Polisportivo Gino Rossi, meglio noto come ex-fiera, è un valore per la città di Pordenone e non solo, per il suo contenuto prima che per i suoi muri. L’amministrazione lo deve tenere bene a mente nella costruzione del progetto>> conclude Irene Pirotta.