Chiusura del punto nascita a san Vito: forse è il tempo delle domande
28 Novembre 2023
Chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento : forse è il tempo delle domande.
In questi giorni le prime pagine locali sono focalizzate sulla chiusura del punto nascita di San Vito.
Premetto che non ho la competenza medica e manageriale sulla gestione degli ospedali, ma due parole da donna e madre (sì , questa volta pesa sul tema punto
Messaggero Veneto 17.11.2023
nascite) le voglio spendere.
Leggendo i vari articoli è emerso che la maggiore criticità non è tanto nel numero dei nati, ma nella gestione del personale sanitario, dei gettonisti in particolare.
Avere più gettonisti che personale assunto incide sulla gestione del personale e quindi sulla sicurezza.
Dopo le dichiarazioni di oggi sul personale, quante donne si sentirebbero serene (oltre che sicure) nel parto?
Un conto è farsi seguire in gravidanza e un altro è partorire. In quest’ultimo caso, gli standard di sicurezza, pronto intervento , gestione delle emergenze neonatali e salute personale fa la differenza nella scelta di un ospedale piuttosto che un altro.
Io i mie figli li ho partoriti rispettivamente a
la Mangiagalli di Milano (1)
il Policlinico Gemelli di Roma (1)
il Policlinico San Giorgio di Pordenone (2)
Ospedali che io e mio marito abbiamo scelto anche e soprattutto per la capacità di gestire le emergenze (soprattutto i primi due figli) e la serenità mia che si accompagna a una consapevolezza maggiore del proprio corpo.
Quando stavo a Milano o a Roma , c’era gente che veniva da tutta Italia per partorire in quegli ospedali perché li considerava sicuri magari al termine di una gestazione non semplice.
Io, questa mattina, sono rimasta più scandalizzata dalla notizia che non si trova personale medico per garantire una gestione continua del personale.
Mi ha fatto molto riflettere le dichiarazioni del dr. Dell’Amico che ha dichiarato “ investimenti sono stati fatti ma personale non si è trovato. Siamo arrivati ad avere più gettonisti che dipendenti”
E non si è trovato perché ?
Perché siamo un territorio poco attrattivo? perché il personale è pagato troppo poco? Perché il personale non vive più serenamente il suo lavoro ?
E non sitiamo parlando dell’ultimo dei lavori, ma di medici e infermieri.
Di coloro che ogni giorno varcano le porte del proprio lavoro per salvare vite e devono essere nelle condizioni di farlo il più serenamente possibile.
In un intervento radiofonico su Radio24 (28.11.2023) il giornalista (di cui non ricordo il nome) dichiarava:
“non abbiamo mai parlato tanto di sanità come ora perché è sotto gli occhi di tutti che il sistema pensato dai padri costituenti stia crollando, non c’è la fa più. Oltre alle liste d’attesa salta prevenzione e cura di chi non ha più accesso alle visite (minime) mediche. I denti per esempio. Sta cedendo il sistema perché per troppi anni la politica si è completamente disinteressata del sistema sanitario , non ha fatto strategia. La responsabilità è di tutti ed è inutile fare spot di una parte politica contro l’altra . Tutti hanno delle responsabilità”.
Credo sia il tempo di farsi delle domande più che alzare barricate.
Sono tempi difficili, con sfide ardue che richiedono ascolto e dialogo. La politica deve tornare a parlare con i professionisti, chi vive e lavora quegli spazi. Sedersi ai tavoli, discutere, forse è il primo passo per impostare, con responsabilità, la miglior strategia nell’interesse di tutti.
Chiusura del punto nascita a san Vito: forse è il tempo delle domande
Premetto che non ho la competenza medica e manageriale sulla gestione degli ospedali, ma due parole da donna e madre (sì , questa volta pesa sul tema punto
nascite) le voglio spendere.
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