La cultura della piazza: un’idea e metodo da recuperare
Il 2023 è agli sgoccioli. E’ quindi il tempo dei bilanci e dei buoni propositi.
Qualche giorno fa ero in piazza XX Settembre, con le mie figlie, per un’ora diversa sulla pista di ghiaccio. La cosa che più mi ha colpita è stata la presenza di tanti ragazzi. Era piena quanto la biblioteca.Un indice della fame di spazi di ritrovo e a questo proposito mi è stato impossibile non pensare alla piastra da basket della ex-fiera, prematuramente svuotata e sigillata durante le festività natalizie.
Nell’ultimo Consiglio Comunale il Sindaco Alessandro Ciriani ha riconosciuto che il più grande errore sulla riqualificazione della ex-fiera è stato quello di non aver interpellato i più giovani (e mi viene da aggiungere, nonostante le promesse sul Living Lab del suo assessore Cristina Amirante nell’agosto del 2022). Si faccia quindi tesoro degli errori di questa esperienza e si cambi metodo, a partire dalla domanda sullo scopo delle opere: a chi serve e perché serve.
Dopo la pandemia sta emergendo prepotentemente il bisogno di avere le piazze come luogo di incontro fisico e dialogo.
Lo dico, chiaramente, come monito per l’amministrazione e con una briciola di preoccupazione su alcuni dei prossimi interventi. Interventi che sono vocati a una discussione con la città, a partire dai più giovani. Mi riferisco, in particolare, a tre spazi: piazza Risorgimento, il Centro Direzionale Galvani (detto Bronx) e la Caserma Mittica.
Piazza Risorgimento. Oggi è deserta con la segnaletica di rischio scivolamento per ghiaccio. Nell’ultimo Consiglio Comunale è stata riportata la volontà di realizzare, veramente, l’aula container ad uso studio sulla piazza. Personalmente, forse, ci vedrei meglio una pista da ghiaccio piuttosto che un parallelepipedo di design. La pista si toglie, il container resta.
Ma cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi a cui stiamo promettendo una nuova città? Io ho l’impressione che si parli di loro senza parlare con loro.
Ne è esempio il centro direzionale Galvani. C’è uno studio di fattibilità con la lista degli stakeholder coinvolti fino ad oggi. Nonostante esistano le rappresentanze studentesche, i giovani risultano i grandi assenti.
Persa la grande occasione di questa amministrazione di avere una grande piazza verde, libera e pubblica con l’ex-cotonificio Amman, ora una grande sfida attende da qui ai prossimi anni la città di Pordenone: la caserma Mittica.
Potrà essere una sterile operazione immobiliare o l’occasione per un processo partecipato che sia terreno fertile per idee e senso di appartenenza alla città.
Io guardo dall’opposizione. Al Sindaco l’onore e onere di cambiare passo sulle grandi opere con una politica che ascolti prima di decidere e/o attaccare. Insomma, un invito a recuperare l’idea della piazza come metodo di discussione e confronto. Sono questi gli elementi di cura contro l’apatia e l’indifferenza. Interessa ancora a qualcuno?
Consigliera Comunale
Dr.ssa Irene Pirotta
Ringrazio Il Messaggero Veneto e il Gazzettino per aver dato spazio al mio intervento sui quotidiani di oggi (31.12.2023)