Attacco sessista all’assessore Amirante: la condanna deve essere super partes oltre le bandiere politiche e il genere
Questa mattina apprendo dai giornali l’ennesimo attacco sessista nei confronti dell’assessore Cristina Amirante.
Qualche mese fa era venuta fuori la polemica, dello stesso autore, per un assessore troppo ambizioso, candidato in regione invece di rimanere in comune a Pordenone. Premesso che l’ambizione non è mai un problema, come ha ricordato anche ieri Folgiero all’assemblea di Confindustria Alto Adriatico, già in quella occasione avevo fatto notare come si stessero usando due pesi e due misure con candidature maschili e femminili. Potrei fare nomi e cognomi, ma è poco elegante.
Questa mattina leggo addirittura di un attacco sulla capacità riproduttiva e allora preciso alcune cose:
– per la questione degli spazi liberi di gioco, mi spiace, ma ci sono diversi assessorati in ballo: l’urbanistica (Cristina Amirante) come l’assessorato ai lavori pubblici (Andrea Cabibbo), come l’assessorato allo sport (Walter De Bortoli) come le politiche giovanili (Alberto Parigi). Totale: 3 uomini e una donna. Il Sindaco Alessandro Ciriani avrà un ruolo? Il sign. Roberto Zanetti, amministratore del gruppo Facebook “Pordenone allo Specchio”, avrebbe dovuto ascoltare l’intervento dell’assessore De Bortoli nella palestra di Vallenoncello, sabato pomeriggio, che ha dichiarato “stiamo facendo tante belle cose, è una leggenda che mancano gli spazi per i ragazzi. I ragazzi devono fare sport nelle strutture”. Qualcuno poi gli vada a spiegare che dai 14 anni o si è inseriti in un ciclo agonistico o l’abbandono sportivo ha tassi folli per cui diventano sempre più preziosi i campetti, anche quello della ex-fiera…
– non c’è nessuna ragione che giustifica un attacco, un giudizio, a una persona perché ha o non ha figli, soprattutto nei confronti di una donna. Dico questo perché fa parte della retorica maschilista e becera giudicare una donna dall’essere madre o meno. È un metro che non si applica mai ad un uomo che invece si pesa per ambizione, reddito e professionalità. Al massimo si fa il monumento anche per il numero di conquiste femminili da cui possono nascere figli che non ha mai visto ne cresciuto. Esempi illustri non ne mancano.
Il tema dei figli è un tema che spetta solo alla persona singola o alla coppia e NESSUNO può avere voce in capitolo ne tanto meno usarlo come metro di giudizio. È a tutti gli effetti una VIOLENZA perché entra nel vissuto più intimo delle persone.
E lo dico avendo subito a mia volta , in modo diverso, frasi poco opportune nel corso della vita:
– vi è capitato (scusa, cosa ne sai?)
– povera ragazza madre (non lo sapevo

)
– non puoi essere la madre

– sembrate sorelle, ma a quanti anni l’hai fatta, 12 ?
– con un figlio non potrai ne’ laurearti ne’ trovare un lavoro
– ma non avete la televisione
– a quando il quinto
– ma ti fermi?

Ripeto,
la salute riproduttiva è una sfera solo privata

Saputo l’accaduto mi aspetto si la solidarietà femminile super partes (non scontata anche da chi sta nella propria fazione politica) ma
vorrei sentire una voce pubblica maschile nella destra di governo di condanna dell’accaduto. Le pari opportunità si conquistano e si tutelano con donne e uomini assieme
Attacco sessista all’assessore Amirante: solidarietà e condanna
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