Alessandro Basso candidato sindaco: il commento alla sua città felice

17 Febbraio 2025

Sono stata alla presentazione di Alessandro Basso come candidato sindaco di Pordenone.. Per una neofita della politica come me, è sempre importante ascoltare gli altri e osservare cosa fa la concorrenza. Il lancio della candidatura è un momento importante non solo per la coalizione che lancia il candidato, ma per la città: da qui si vede l’impostazione, la visione programmatica.

La mia visione l’avevo espressa in un documento, reso pubblico a Natale e disponibile anche in formato audio, che guardava a Pordenone come “una città più ricca, una città per tutti”. Quella visone sta guidando i miei contribuiti alla costruzione del programma con e per Nicola Conficoni, insieme alle forze di coalizione del centro sinistra. Stiamo lavorando per una città inclusiva e credo che molti cittadini apprezzerebbero maggiormente questo approccio più che una “città felice” come, appunto, ha lanciato Alessandro Basso.

La felicità oggi appartiene a pochi: a chi ha la salute, un lavoro sicuro, può permettersi svago e divertimento senza sentire la morsa dell’inflazione.

Come cittadina, ambisco a stare bene, in serenità con la mia famiglia, i miei affetti, gli amici. Oggi, essere felici è difficile: abbiamo le guerre, il costo della vita che aumenta, spesso un parente che ha bisogno di cure, di tante cure. Apprendo anche questa mattina che a Pordenone c’è una crescita importante di consumo di cocaina: indice che ci sono delle fragilità personali per cui le persone non sono felici, ma tanto sole.

Quello che ne emerge dalla presentazione di più di un’ora di Basso è la continuità amministrativa dell’epoca Ciriani. Rimettiamo i giovani al centro dichiara Basso, sì al Gino Valle Center per il polo universitario, no al Mulino Zuzzi per il liceo artistico perché di proprietà privata. Quello che Basso non dice è che il Mulino, oggi di proprietà privata, verrà dismesso dalla produzione e nulla vieta che si possa acquistare, come si sono acquistati i 5000 mq del Bronx. Oggi per la sede distaccata del liceo artistico le EDR pagano l’affitto a un privato. Trovi motivazioni più ragionevoli senza dover lisciare il sindaco di Cordenons che ha le sue responsabilità sul mancato acquisto del Mako.

Una nota a margine merita la battuta di Basso sull’abolizione del corso di laurea in  scienze della comunicazione perché laurea inutile. Chissà cosa avrà pensato il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, seduto in prima fila e laureato proprio in scienze della Comunicazione. Un lapsus involontario o FDI si sente più titolata della Lega a governare?

A conclusione: io ho 4 figli. La famiglia non può e non deve essere oggetto di strumentalizzazione politica. Non sei tutore della sua esistenza solo perché ci metti un po’ di soldini. La famiglia è solidarietà, è progettualità ed è sacrificio. Oggi vive un momento di grossa difficoltà: fanno fatica a nascere nuove famiglie e quelle che ci sono fanno più fatica con i conti di fine mese. Fanno fatica a conciliare i tempi del lavoro con i cambiamenti, dai bambini più piccoli agli anziani. Nessuno può arrogarsi la presunzione di metterci un bollino sopra come difensore della famiglia, che sia di destra o di sinistra.