La consigliera Irene Pirotta del Partito Democratico, dopo la rielezione tutt’altro che scontata, torna in piazza sabato mattina con il suo punto di domanda e i dati dell’affluenza/astensionismo che aveva portato fuori dopo le elezioni europee con l’iniziativa “per sapere cosa”. Iniziativa che il 22 giugno avevano portato malumori nel partito cittadino e che oggi la consigliera espone con maggiore serenità e un’altra consapevolezza: il mandato elettorale di 218 preferenze da parte di chi vuole un altro modo di fare politica, più costruttivo e meno sterile nelle polemiche.
“Pordenone cresce” era lo slogan della mia campagna elettorale. Uno slogan per rilanciare la città con l’obiettivo di crescere personalmente nell’esperienza amministrativa, ma non da sola. Decido di ripartire con le persone che mi sono state vicino in questa campagna elettorale, che mi hanno sostenuto con il voto e non solo. Spero di poter continuare il percorso in commissione urbanistica e ambiente perché è dove la città cambia ed è determinante nel perseguire le politiche di coesione sociale per una città a misura di tutti. In giorni in cui si discute di deleghe nella maggioranza, auspico che l’assessorato all’ambiente sia un tutt’uno con quello dell’urbanistica. È l’unico modo per dare pari dignità, anche economica, alla tutela dell’ambiente nell’epoca dei grandi cambiamenti climatici.
Il documento per le primarie “il Capitale Sociale: una città più ricca, una città per tutti” per me è stato un momento importante per riflettere e riordinare le idee. Per liberarmi di quel rancore che stavo accumulando e che avrebbe complicato, non poco, il clima interno della campagna elettorale. Un documento che ha potuto vedere la luce grazie al sostegno che ho ricevuto da due persone del PD del Friuli Venezia Giulia: Paolo Mezzorana, tesoriere e responsabile organizzativo della federazione di Gorizia, ed Enrico Gherghetta, ultimo presidente della Provincia di Gorizia.
Un sostegno lontano ma per me importante, dal punto di vista tecnico/organizzativo oltre che personale, che ha fatto la differenza nel fare una bella campagna elettorale serena nonostante il vento contrario, nonostante tutto.
Nel 2021, pur abitando a Porcia, mi sono candidata a Pordenone perché all’epoca il Segretario Cittadino Marco Cavallaro me lo chiese. Era il periodo della pandemia, ed ero molto attiva tra i genitori impegnati nella scuola perché si desse priorità a riportare i ragazzi fisicamente a scuola. Centinaia di firme raccolte sigillata con la manifestazione “in fila per la scuola” per dire no alla DAD i cui strascichi psicologici sui nostri ragazzi ci sono e ci saranno nel tempo. Marco, riconosco, non l’ho mai ringraziato abbastanza per questa opportunità che oggi continua.
Adesso però a Pordenone, dopo la sconfitta, è tempo di costruire un’alternativa, riavvicinando le persone alla partecipazione. La base è nel rispetto del confronto, anche tra posizioni diverse. Trovo significativo che i due maggiori partiti (PD e FDI), nonostante le parole, non siano riusciti a far eleggere un consigliere della rappresentanza giovanile del partito. “Pordenone Cresce” anche da qui!
Io intanto riprendo la piazza per ringraziare tutti, elettori e non, per la fiducia riconfermata dalla città di Pordenone.
Appuntamento quindi sabato mattina in piazzetta Cavour.